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PASTICCIO PdR

5.10.07

ITINERARI DEL TERRORE E LIBERTA’ NEGATE

Relazione del Comitato permanente sui
diritti umani Cina, Vietnam, Turkestan.
Queste le tappe dell’itinerario del terrore
ripercorso dal Comitato permanente sui
diritti umani.
I testimoni diretti delle efferatezze dei
regimi Comunisti dell’asia meridionale.
Erping Zhang, portavoce mondiale del
Falun Gong ha riferito della persecuzione
che il governo di Pechino ha attuato in
questi anni contro la cultura tradizionale
cinese. I templi del taoismo e del confucianesimo
sono stati abbattuti e centomila seguaci del
Falun Gong sono stati inviati, senza processo,
nei campi di detenzione o rinchiusi in manicomio.
L’accanimento non ha risparmiato neanche
le donne: molte di esse, sono state costrette ad
abortire perché non è stato concesso loro di
uscire dai campi di lavoro.
CINA, PERSECUZIONI RELIGIOSE E
MODELLI DEMOCRATICI
Ad oggi la Cina è il paese in cui ci sono il
maggior numero di persecuzioni religiose,
con buona pace degli USA che se da un lato
condannano Pechino attraverso gli organismi
parlamentari, dall’altro si sono impegnati per
intrattenere con esso intense relazioni economiche,
culminate con l’ingresso della Cina nel WTO
(organizzazione del commercio mondiale).
Quanto queste “aperture” dell’Occidente siano
utili lo testimoniano le dichiarazione dei vertici
del partito Comunista Cinese riuniti per il
16° Congresso: “
Accettiamo i capitalisti sotto la nostra bandiera,
ma non i loro modelli democratici”.
L’ODISSEA DEI MONTAGNARD VIETNAMITI
Kok Ksor, presidente della montagnard Fondation,
ha raccontato l’odissea dei montagnard, popolazione
indigena del sud-est asiatico che vive da sempre negli
altopiani centrali del Vietnam meridionale.
Questa popolazione è accusata dal governo
di Hanoi di “tradimento” per la sua fede cristiana,
reato gravissimo per i seguaci di Ho Chi Min, e i
suoi leader sono da un quarto di secolo torturati,
confinati e condannati a morte:
Le donne sono sottoposte a sterilizzazione obbligatoria,
i bambini esclusi dall’istruzione superiore, i cimiteri
devastati, i contadini evacuati e trasferiti
su territori meno fertili. Anche le abitazioni,
trasformate in clandestini luoghi di culto,
sono state distrutte e i credenti esposti
crocifissi agli occhi atterriti della popolazione.
Quan Nguyen, presidente del Movimento per i
diritti umani in Vietnam, ha riferito, tra gli altri,
dell’esempio del cardinale Francois Xavier Nguyen,
per tredici anni detenuto in condizioni disumane
ed operato in carcere senza anestesia ne medicinali
che, nonostante ciò, ha continuato ad officiare la
Santa Messa utilizzando le mani come calice.
OPPRESSIONE COMUNISTA IN TURKESTAN
L’audizione si è conclusa con la testimonianza
di Enver Can, Presidente del Congresso nazionale
del Turkestan orientale. Il Turkestan orientale,
regione del centro Asia, è stata occupata
Nel 1949 dall’esercito cinese che gli ha dato il nome
di Xinjiang. Gli Uigur, questo il nome della popolazione
indigena, conduce quotidianamente una lotta per la
sopravvivenza, molti di essi sono arrestati, imprigionati
e giustiziati dalle autorità cinesi. La ferocia degli aguzzini
di Pechino si concentra particolarmente nei confronti
degli intellettuali, delle personalità religiose e degli studenti.
Alcune migliaia di uigur sono stati imprigionati e
torturati perché sospettati di “nazionalismo, separatismo
ed estremismo religioso”.
Gennaro Malgieri gia dal 2004 si è impegnato ad
intervenire presso il Parlamento italiano affinché conosca
questi drammi e si attivi per intraprendere iniziative
diplomatiche che rendono giustizia ai perseguitati
asiatici ma tutto tace.
I new global nostrani, invece, rinfrancati dai vari
Social Forum Europei, quando le violazioni delle libertà
fondamentali sono perpetrate dai regimi comunisti sparsi
per il mondo dismettono i panni di paladini dei diritti e
fanno scendere il loro gelido silenzio sulle vicende umane.

De Santis

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