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PASTICCIO PdR

1.4.09

E' TUTTO MIO


Chissà se si farà la tradizionale messa di pasquetta al castello...

9 commenti:

PJ ha detto...

Ciau Zio, ben tornato!; il tuo è un argomento interessante anche se introdotto come si lancia un sasso nelle acque stagne, per poi sedere a riva a guardar le onde che ne nascono.
La vicenda di S.Pietro in Camponeschi meriterebbe invece una puntata di Report, una visita del Gabibbo, una revisione dei patti lateranensi e almeno un processo giudiziario.
Te lo dico subito Zio, su questa vicenda mi sento di condividere (!) la condotta del Di Marco. Non è il solito egocentrismo; è prudenza, in attesa di sciogliere un nodo problematico. Il pasticcio è stato fatto da altre amministrazioni che operarono con superficialità; sono costoro che dovrebbero oggi rispondere alla tua domanda ed a quella più generale di chiarezza e giustizia. Il contenzioso c'è e tra Curia e Comune è quanto di più scomodo; la prima rivendica oggi le chiavi della Chiesa, ma dov'era quando la stessa malridotta minacciava il crollo? Il secondo ereditata una situazione mal gestita e cerca oggi solo di difendere soldi pubblici, i nostri soldi.
Nessuno dei due pienamente legittimato.
Credo che, come sempre, il Sindaco non vieterà la messa di pasquetta; certo, se come si dice il nostro Parroco condiziona la messa alla restituzione delle chiavi, per quanto mi riguarda può dirla a Roffo. Le chiavi di S.Pietro devono restare al Comune almeno fino a quando questa faccenda non troverà soluzione soddisfacente per entrambe le parti. La tradizione, la devozione, la fede; in questa storia non c'entrano una emerita ceppa. Chi le usa per spostare l'opinione paesana e creare pressioni è uno stolto ed alla messa in questione non meriterebbe neanche di partecipare.

Salutiamoci e per adesso
buona quaresima.

P.Cangini ha detto...

Prima di reportage gabibbi e procure credo sia più urgente fare chiarezza dedicando un post specifico riguardo questa situazione oscura a molti (me compreso) e che viste le continue visite giornaliere(!) che il blog riceve risulterà essere un ottimo modo per mettere a conoscenza la popolazione su un argomento di sicuro interesse comune.
Per quanto riguarda invece il nostro folkloristico parroco cerchiamo di non dare adito a polemiche stile biscardi in quanto (credo) il fatto di vincolare la celebrazione alla restituzione delle chiavi gli sia stato imposto...Roba da ordini superiori....
Un saluto a tutti.

De Santis ha detto...

Non credo che Zio Adolfo voglia riferirsi al semplice episodio della messa pasquale,
credo sia una provocazione più ampia.. e condivido.
Da sempre il suo è un possedimento monarca sulla proloco… lo sanno tutti e lo dicono tutti, e non
mi dite che non ho la tessera quindi non ho diritto
di parola, l’ho avuta fino a qualche tempo fa, me la
faceva lui….. Associazione culturale Sabatino Tarquini
è gestita da lui a setta… ecc ecc
Diamogli anche il pacchetto che per 15 anni gestisce
le feste patronali.
E non credo che sia un Sindaco mediatico da poter risolvere
il problema chiavi chiesa Camponeschi (sempre se il problema esiste).
C’è stato un bando di gara sul castello, andato male ma esisteva,
e non mi pareva ci fosse il problema chiavi, assolutamente…
e poi alla Curia si può ricordare o illustrare lo stato della
Madonna della neve a Tussio.

Salute

PJ ha detto...

E' da un po di tempo che questo posto tace; la sedimentazione evidentemente non cambia usi e costumi. Cari amici, un conto è martellare il Sindaco ad ogni chiodo, altra cosa è discernere.
Mi dispiace, ma in questo somigliate al Di Pietro nazionale, e se a qualcuno farà pure piacere, per me è perdita di tempo. Visto che è stata tirata in ballo, vorrei ricordare al De Santis che la ProLoco quando era fuori dall'orbita Di Marco, si rese artefice del ritorno in pompa Magna del Vescovo a S.Pietro. Cosa bella le tradizioni, lodevole lo spirito che le preserva; ma quando fu organizzato l'evento, possibile che a nessuno venne in mente che le rose hanno pure le spine? Il Vescovo non sapeva neanche dell'esistenza di quella chiesetta, adesso ne rivendica le chiavi. Evidentemente quello fu un gesto di riappropriazione bello e buono, compiuto non con la spada ma con la croce. L'ingenuo paesano, sensibile a Dio ed alle tradizioni, si prestò all'interesse terreno di una parte;
ma usar la gente con la paura di Dio è roba per ayatollah iraniani.
E' vero, la chiesetta non è un problema per le sorti del castello. Potrebbe tranquillamente restare tale ed il castello decollare finalmente. Il problema qui è un altro. Qualcuno ha sbagliato. E' stato fatto un progetto di recupero e sono stati investiti soldi pubblici per trasformare il borgo in altro; dopo anni, a lavori parzialmente terminati, qualcuno si ricorda che a pasquetta si teneva messa a S.Pietro. Dico, c'è o no qualcosa di capovolto?
Ce lo vedo solo io?
Oppure una chiesa con impianto di condizionamento è cosa normale?
Tornando all'oggi, ultime indiscrezioni danno per certo che il parroco si rifiuta di celebrare la messa a S. Pietro; ecco, il cerchio si chiude. E chi resta a bocca aperta è solo il paesano pecorone.

Saluti e baci.

ZIO ADOLFO ha detto...

Caro PJ,
mi vedi costretto a contraddirti pesantemente in quanto le cose che affermi, sono lontane dalla verità, (almeno quella che so io). Sia ben chiaro, non un propnlema solo di questa amministrazione e questo sindaco,
I fatti te li riassumo per punti:
1. La Proprietà dell’immobile chiesa, non è del Comune e non lo è mai stata
2. Il Comune è proprietario del Castello, avendo ricomprato le case dai privati ma naturalmente non la chiesa
3. I lavori li fece la comunità montana con fondi Nazionali e non il Comune di Prata.
4. La Comunità Montana chiese di poter accomodare la chiesa è stipulò una convenzione affinché al termine dei lavori potesse essere data in uso, solo per attività culturali e si fosse ripristinata l’identità di chiesa
5. Fu realizzato solo il primo dei 3 lotti di lavori.
6. I Castello ritornò al Comune perché non furono completati gli altri lotti per mancanza di fondi
7. Le chiavi della chiesa non furono restituite alla curia
8. Il problema delle chiavi c’è sempre stato, il Vescovo sapeva benissimo il problema
9. La prima messa del Lunedì di Pasqua era stata voluta anche per questo
10. Il Vescovo è venuto almeno un’altra volta e le chiavi non furono mai restituite nonostante le richieste
11. Quando fu fatto il bando per il castello e la relativa convenzione (caro De Santis) il Comune fu costretto a correggere il bando che in prima istanza concedeva l’uso della chiesa, poi non potendo affermare una cosa del genere mise (cito direttamente dal bando): “Il Comune si impegna, qualora vi sia il consenso dell’Autorità Ecclesiastica, a far utilizzare dal concessionario la Chiesa esistente nel Castello Camponeschi per lo svolgimento di manifestazioni culturali e musicali, di seminari e di convegni che risultino compatibili con il luogo di culto.”
Quindi a mio avviso caro PJ, il Comune, sa come stanno le cose e avanza diritti su cose non proprie, è come se una persona ti chiede di stare a casa tua in cambio ti fa dei lavori, ma, alla fine non ti ridà più le chiavi e ti caccia di casa!
E poi come nota,
siamo sicuri che il Sindaco concedendo allegramente il Castello ora agli scout ora per il campo hobbit ora agli uomini in maschera (come avrete visto su Peltuinum channel ), non incorra in qualche rischio?
Si, insomma, se qualcuno si fa male all’interno del castello, chi paga? C'è un'assicurazione? E' tutto a norma?

PJ ha detto...

Premesso che lo sforzo che faccio è teso unicamente alla conoscenza della verità; invito tutti per favore a lasciar fuori da questo contendere la sfera spirituale che come tale è un fatto personale ed indiscutibile; fatte le dovute indagini, posso affermare quanto segue.

La proprietà dell'immobile in questione è e resterà della Curia. Nessuno, al di fuori della Curia, ne prima ne oggi, ha avanzato diritti di proprietà su di essa. I soggetti coinvolti nella vicenda sono, per legittima competenza, solo ed unicamente la Curia Arcivescovile dell'Aquila ed il nostro Comune.
L'origine del finanziamento che rese possibile il recupero della Chiesa è comunque pubblica; questo a prescindere da quale Ente della piramide amministrativa l'abbia elargito, fosse anche la Comunità Europea; soldi pubblici quindi, di cui il Comune di Prata, come ente territorialmente competente, è responsabile diretto.
Quando il secolo scorso (!) furono compiuti i lavori di recupero, visto lo stato fatiscente della chiesa, il Comune decise di destinare parte dei soldi finanziati, al rifacimento delle coperture ed al consolidamento generale dell'immobile. L'intervento fu reso possibile sulla base di una autorizzazione preventiva della Curia che contestualmente si impegnava a concedere in uso al Comune l'immobile per attività evidentemente compatibili con il luogo di culto. Ma non fu stipulata una convenzione; non esistono allo stato attuale convenzioni; tant'è che il contendere è proprio sui termini di una convenzione ancora da ratificarsi. Per dirla in altri termini, ci fu accordo preliminare tra Curia e Comune, ma, forse nell'urgenza d'intervenire, forse per superficialità, questo accordo non fu definito formalmente. Quindi, cari paesani, soldi pubblici sono stati investiti su quell'immobile a condizione che lo stesso fosse concesso in uso al Comune. Se ora il Comune riconsegnasse le chiavi alla Curia, rinuncerebbe ad esercitare un suo legittimo diritto. Giusto che entrambe le parti abbiano le chiavi, ma senza una convenzione debitamente ratificata è inopportuno.
Ergo, per adesso le chiavi restano dove sono. Sarà compito di questa convenzione stabilire per quanto tempo e per quali attività il Comune potrà usufruire della Chiesa a risarcimento dei soldi spesi per tenerla in piedi.
Questo detto, la condotta del Di Marco non è contestabile a meno che, non si vogliano fare gli interessi della Curia.

Concludo con un consiglio spassionato al nostro Parroco Antonino; quale ultimo arrivato, ultimo di una catena insopportabile di reverendi a tempo determinato, non è il caso di turbare usanze consolidate. Tanto più che l'esercizio della prudenza e della riflessione si confà di più alla sua figura così ascetica.

Saluti in pace.

DeSantis ha detto...

Vedete è un problema MEDIATICO…. da ciò che avete riportato nei commenti,si capiscono le posizioni rigide delle parti, un problema sempre esistito in questo
paese (vedi esito Sagra) e sempre esiterà viste le posizioni dei vostri commenti“a ragione lui a ragione l’altro…………………………………………………”
Lo ripeto, credo che una delle prime qualità di un buon sindaco è quella di saperrisolvere i problemi per i cittadini e per la parte amministrativa del comune e
in questo caso non si fa nell’una nell’altra.
Te lo puoi difendere come vuoi Pj ma il mio giudizio in questo caso al nostro Sindaco, è sotto La mediocrità, non gli fa per niente onore.

Salute

PJ ha detto...

De Sa, mi sfugge la tua idea di problema mediatico.
quello che capisco invece è che se c'è una posizione rigida e preconcetta qui, è la tua. E non perdi occasione per sottolinearla. Per te, e a prescindere, il Di Marco è un pirla. L'abbiamo capito, non serve ripeterlo ogni volta. Tornando al post, qui non esistono ragioni, ma solo la verità; un interesse collettivo contro uno di parte; poi ognuno è libero di farsi una sua idea.
Se dici che io lo difendo, vuol dire che sto perdendo tempo;
quindi statte buone e viva l'Italia.

Anonimo ha detto...

Ragazzi,
non vivo a Prata ma mi aggiorno sulla vita del paesello consultando spesso il vostro blog...
Mi avete fatto fare due risate di cuore.....
M'immagino il prete che si ostina.................. della serie "no Martini, no party!!!;-)