ALT! LIMITE INVALICABILE

In questi giorni si parla molto della Grecia e della catastrofe finanziaria che l'ha investita.
Quando uno stato fallisce tutto ciò che ha non ha più valore, compresi e sopratutto i propri titoli di Stato, (ricordate i Bond Argentini?) quindi non può né "contrarre" né tantomeno saldare il proprio debito e, come un privato che non è più in grado di pagare i propri creditori, semplicemente fallisce.
Ma come fà uno Stato ad arrivare al fallimento?
Grazie alla gestione spregiudicata o, se preferite, inadeguata della propria classe dirigente.
La differenza però, rispetto ad un qualsiasi privato, è che in questo caso essendo uno Stato membro lo stesso verrà commissariato, i suoi conti in qualche modo salvati (sono quasi obbligati a farlo), almeno per ciò che riguarda stipendi statali e pensioni, e gli verrà data la possibilità di ripartire. Nel frattempo, però, lo Stato in questione sarà inevitabilmente esposto a spaventose ripercussioni economiche che a loro volta si abbatteranno, con conseguenze gravissime, sui propri abitanti....esattamente come in Argentina.
Che cosa centrano i privati cittadini se chi li ha governati ha sbagliato? Naturalmente nulla.
In Italia invece?
A sentir i vari TG (compresi quelli della tv di Stato!!) approfondimenti e trasmissioni sul tema (tranne rare eccezioni non faccio nomi Santoro) nulla di preoccupante.
Tutto è come previsto, la crisi ha naturalmente investito anche noi ma tutto sommato la situazione è sotto controllo, la ripresa anche se lenta è partita (speriamo che ritorna) e procede tutto secondo le stime, le previsioni, le analisi bla bla bla.
In realtà le cose non stanno proprio così.....L'informazione tutta, su ordine di chi la possiede, ovviamente distoglie (grazie ad Amanda Knox, il GF, la nube, che fà Mourinho va o no al Real? e le nouve intercettazioni su Calciopoli? roba da seguire....) non racconta la verità, continuando a dipingere un paese che non esiste infondendo sicurezza, esortando alla spesa, alla ripresa dei consumi (se ci dicono pure con quali danari magari è meglio) facendoci credere addirittura che, in questo particolare momento storico, l'economia Italiana rappresenta, insieme a quella Tedesca, il motore trainante di tutta la Comunità Europea.
Roba da "la sai l'ultima?"....
La realtà, oltre a quella conosciuta (è conosciuta si???) riguardo la disoccupazione e la miriade di piccole e medie imprese che in quest'ultimi 2 anni hanno chiuso i battenti, è che l'Italia ha un debito pubblico pari a 2100 Miliardi di euro (120% del proprio PIL, 3 volte e mezzo superiore a quello della Grecia) ed è quasi per 3/4 estero.
Tremonti non sà più dove andar a vendere il nostro debito, ogni manovra finanziaria per lui è diventata una ossessione, non ci sono più fondi di barili da raschiare, è sull'orlo di una crisi di nervi un uomo sfinito altri 2 anni dietro a Berlusconi e ce lo giochiamo.
Sa bene poi, che uno Stato che vende il proprio debito ad un altro è come se ne cedesse parte della proprietà.
Siamo nelle mani, ad esempio, dei Francesi proprietari di 1/3 del nostro debito estero totale (511 mld SOLO con loro) questo vuol dire che dovremo sottostare a qualsiasi decisione essi vogliano prendere in tema di politica economica nei nostri confronti, cosa che si è già verificata (vedi protocollo d'intesa tra Sarkosy e Berlusconi sul nucleare Francese in Italia).
Fra breve lo saremo anche nei confronti della Cina, senza contare il nostro creditore storico di fiducia: gli USA (cosa ci fanno in Italia tutte quelle basi Americane?).
Cosa può fare un Governo per cercare di uscire da una situazione tragica come la nostra? (perchè di fatto così è anche se non ce lo dice nessuno).
Pur non essendo uno statista so che la soluzione non va cercata nel Lodo Alfano, nel processo breve o nel leggittimo impedimento norme che hanno e continuano a tener impegnato il nostro esecutivo come non va cercata su politiche basate sul disavanzo, al contrario si dovrebbero applicare gestioni più oculate che investano sulla ricerca, sulle rinnovabili e sopratutto sui giovani che diano impulso, varando norme concrete e riforme, alla crescita economica del paese in modo da pagarlo il debito e non continuando a "produrlo" perchè se un giorno non c'è più chi compra la conseguenza sarebbe una sola e drammatica (la Grecia insegna, appunto).
Anche uscire dalla morsa delle lobby e delle mafie che regolamentano quasi tutto il mercato nazionale, e che di fatto strangolano i piccoli imprenditori, non sarebbe sbagliato, credo.
Uno Stato deve saper garantire il regolare svolgimento della catena di mercato, se una mela al produttore viene pagata 0,5 al consumatore finale non può essere offerta a 10. Va da sè che con questi aumenti annui del PIL nell'ordine dello zero virgola (chi è che trainiamo noi????) questa soluzione mi sembra francamente più utopica che realistica.
Per assurdo, tuttavia, il mostruoso debito estero di cui ci siamo fatti carico (il più alto di tutti) è la nostra migliore garanzia: se cadiamo noi come minimo ci portiamo dietro Francia ed Inghilterra; ma resta il fatto che un Governo, in un quadro di crisi mondiale senza precedenti, che attua politiche economiche assolutamente da evitare perchè finanziate dal debito, sperosenevadaffarein...o (si ma con amore!) prima che, anche per noi, sia troppo tardi.