UNA CASA BIOCLIMATICA.

Nella mia ricerca continua della soluzione migliore, mi sono imbattuto nella cosìddetta "casa bioclimatica", ovvero un'abitazione prefabbricata in legno poggiata su fondamenta aerate e dotata delle tecnologie più avanzate come, ad esempio, un impianto solare termico, ricircolo dell'aria attraverso uno scambiatore di calore, impianto fotovoltaico per convertire l'energia solare in energia elettrica e, per finire, un sistema di raccolta dell'acqua piovana.
Questi impianti altamente tecnologici consentono di abbattere i consumi di oltre il 70% rispetto ad una costruzione tradizionale, con un beneficio enorme in termini di costi energetici ed inquinamento. Inoltre, dall'avvio dei lavori per le fondamenta alla consegna, sono neccessari solo dai 4 ai 5 mesi al massimo, con un notevole vantaggio nella velocità di realizzazione. Per quanto riguarda i costi di costruzione, tenendo conto delle possibili agevolazioni statali, il prezzo di un edificio in legno in classe A, sarà di poco inferiore a quello di un edificio di edilizia convenzionale avente le stesse caratteristiche.
Per la verità qualche tempo fa, un paesano che gestisce un'impresa di costruzioni, me ne aveva parlato come di una soluzione innovativa che stava prendendo piede anche dalle nostre parti (Ne è stata costruita una a San Gregorio). Tuttavia il dubbio più grande che ho prospettato all'amico, e che tuttora mi assilla, riguarda l'effettiva possibilità di relalizzare una struttura del genere dalle nostre parti, considerando il clima e, più in particolare, le rigide temperature invernali.....agli amici bloggers più ferrati in materia l'ardua sentenza!!!
8 commenti:
Pur non essendo "ferrato in materia" credo che questa sia una soluzione ottimale per chi vuole costruirsi un'abitazione. Si ha il massimo della tecnologia abbinata al risparmio, che in questo caso anziché andare in contrasto trovano una buona sinergia, senza contare poi che queste case sono davvero molto belle. Riguardo il clima non è la prima volta che sento "si però da noi con le temperature che si raggiungono in inverno"... e poi vedo che in zone tipo il trentino queste "innovazioni" sono in uso già da qualche decennio. Quindi chi ha la terra e gli viene in mente di costruirsi una casa degna di questo nome da noi (beato lui!!!!!) invece di distruggersi economicamente la vita per 80 mq (scarsi!!) nella periferia aquilana può tranquillamente prendere in seria considerazione questa soluzione. Io lo farei...al volo!!
Come primo post dell’anno nuovo niente male. C’è un po’ di tutto: coscienza ecologica, aspirazioni umane, nostalgie bucoliche. C’è molto d’interessante, ma c’è anche confusione. Mi spiego meglio;
la scelta tra Recupero e Nuova Costruzione a Prata non si pone. Non abbiamo un PRG (Piano Regolatore Generale) e quindi la legge ci vieta di edificare nuove costruzioni. Siano queste prefabbricate o meno; al massimo puoi piazzare una roulotte su 4 blocchi di cemento.
Quindi recupero-obbligato.
Detto questo, nessuno vieta di adottare tutti quegli accorgimenti costruttivi necessari per rendere il bilancio energetico della nostra “casetta”, positivo.
Due parole sui moduli abitativi prefabbricati in legno: non esistono limitazioni dettate dalle condizioni climatiche. Casomai esistono differenze di durabilità, resistenza, consistenza costruttiva.
caro P.J., quando parlavo di "amici blogger pìù ferrati in materia" mi aspettavo proprio una risposta del genere; tuttavia per quanto riguarda il piano regolatore di Prata, devo ammettere la mia mancanza in quanto ero convinto che ne avessimo uno nuovo approvato anche di recente mi pare, o no?
Saluti a tutti.
Il piano è in fase di approvazione.
Quindi nn c'è ancora. Anzi, non c'è da 50 anni. Visti i tempi, potrebbe succedere che non ne vedremo mai uno. Consigliato soprassedere, come ha fatto il Papa con la Sapienza.
salutiamoci
O come siamo costretti a fare noi tutti (giornalmente!) nei confronti di una classe politica malata, complice, arrivista e sempre più collusa nei peggiori scandali italiani....Altro che PRG!
Uhe,'aiutante' ...a quanto pare a questa casa manca solo un generatore eolico per produrre la corrente da immettere nella rete e scalcolarla dalla bolletta dell'enel e in qualche area (ventilata) del nostro comune la cosa potrebbe anche essere fattibile. Neanche io sono un tecnico in materia di risparmio energetico e di tecniche di costruzione ma mi convince più l'isolamente termico che il fotovoltaico,per esempio, che anche se ci sono i contributi, data la modesta potenza resa per rientrare con le spese ci vogliono parecchi anni (nell'ordine 10-12) lo vedo meglio per una utenza pubblica (edifici comunali ecc...) e poi nessuno garandisce il rendimento del pannello se sottoposto ad eventi atmosferici estremi es.: grandine ! Per quanto riguarda il piano regolatore mi sembra che sia adottato e ciò non vieta il rilascio di nuovi permessi di costruzione ma solo l'adozione,caso per caso,della norma più restrittiva presente tra quello vecchio e quello nuovo, non è così Pj ??
saluti .....agli amigos
il nuovo Piano è stato ADOTTATO. L’adozione però ha come unica conseguenza sul regime dei suoli, le misure di salvaguardia. Queste, nn permettono alcun che, essendo pensate per tutelare (salvaguardare appunto) i contenuti del Piano nascente. La Legge dice che in assenza di Piano, te la pigli in quel posto e stai alle regole straordinarie e restrittive stabilite con apposito Decreto Ministeriale. Decreto che risale al 1968, pensato come deterrente per le amministrazioni inadempienti; noi lo siamo ancora. 40 anni di nulla.
Oddio. Oltre al recupero dell’esistente, altra possibilità la Legge la concede; si possono realizzare nuove costruzioni al di fuori del perimetro abitato come pertinenze aziendali agricole…… Meditare.
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