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PASTICCIO PdR

20.1.08

S.DEMETRIO prepara 200 ettari di CAVE



E’ diffuso tra noi paesani il fastidio di passare costretti a S.Demetrio ogni volta che ci si reca a L’Aquila. A questo fastidio adesso si aggiunge una certa perplessità; si appresta l’Amministrazione di questo strano paese a varare una variante al PRG per destinare 200 ettari del suo territorio ad attività estrattiva. Stiamo parlando dell’area compresa tra la stazione ferroviaria ed il Regio Tratturo; località Cardamone e Villa Grande, fino a giungere al confine con il territorio comunale di Poggio Picenze. Attualmente in questa area sono attivi due impianti (Sicabeton e Ciuffini che potete ammirare in foto) per un incasso annuale di 40.000 euro l’anno.
Se l’operazione andrà in porto, agli impianti esistenti se ne aggiungeranno altri 4:

- Aquilana Calcestruzzi
- Generale Calcestruzzi
- Ludovici e figli e Vestina inerti
- Toto costruzioni (proprio lui, quello che voleva acquistare ALITALIA e che ora spera con 400.000 euro l’anno di aprire la più grande cava d’Abruzzo)

Strano destino quello della media Valle dell’Aterno; lì dove è stata rinvenuta la più interessante necropoli Vestina, nella terra di Aveia, è in stato avanzato un processo sconcertante di azioni contrastanti. Capannoni di tutte le taglie, cave d’inerti, discariche abusive, sfasciacarrozze; il tutto sorprendentemente miscelato a bed & breakfast, agriturismo, pannelli fotovoltaici, pensioni per cani e parchi naturali. L’Abruzzo, più che la Regione verde d’Europa, sembra essere il regno della confusione ridente.
Chi scrive è cosciente della ragion d’essere delle Cave: tutto ciò che edifichiamo è frutto della lavorazione d’inerti; le nostre case, le scuole, le chiese, le strade. Da qualche parte questi preziosi materiali si debbono pur trovare; altrimenti come fare per costruire sviluppo?
Ecco, questo è il punto. Un no a priori alle cave non è giustificabile; ma perché destinare a tale attività una così vasta zona di territorio quando la crescita urbanistica delle nostre zone è pressoché nulla? Questi inerti finiranno dove? La presenza del signor Toto garantisce che finiranno altrove. E allora signori, vendiamo il nostro paesaggio per soldi?
Per far crescere altre città altrove? Pensiamo di speculare con la natura? Con una mano proteggiamo l'ambiente e con l'altra lo colpiamo a morte?
Quando avremo distrutto tutto, ci rimarrà nulla.
Il nulla che c’è nella testa di chi ci governa.

NOCAVE

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Che strano, il mausoleo per la strada di Fossa ( EDIMO) non vi dice nulla? A Prata siete quasi tutti cacciatori...vi dice nulla? ...e S.Demetrio è uno strano paese!!! Diciamo che la zona è strana, è dormiente, ma non dipende dagli altri, cioè chi vive a Perugia non c'entra niente, siete voi che state dietro anni...

PJ ha detto...

Caro anonimo
ci sono delle cose che nn capisco del tuo commento;
ki vive a Perugia?
ki stà dietro di anni?
con ki te la stai prendendo?
con la edimo?
con Prata?

Come kiaramente scritto nel post, il complesso della EDIMO rientra nel "processo sconcertante di azioni contrastanti" che stanno cambiando il volto della media valle dell'Aterno.

spero tu voglia chiarire.
cmq grazie per la visita.